Se siete spinti a viaggiare non solo dalla curiositá, dalla semplice voglia di farlo ma anche da un inspiegabile desiderio che palpita dentro di voi allora si tratta di Wanderlust!

Il termine gia abbastanza noto nel mondo musicale, introdotto attraverso il singolo dei R.E.M. “wanderlust” nel 2004, affronta la tematica del viaggio nella maniera particolare e sensibile che distingue la band.

Da quanto appurato attraverso vari studi invece, (tra cui la ricerca di David Dobbs del National Geographic, un valido Blog di Psicologia ed altri) questo forte desiderio di viaggiare è stato ricondotto al gene DND4 e DND4-7R rintracciati nel nostro DNA ed associato ad alti livelli di dopamina nel cervello.

Questi, sarebbero il motore e la causa che ci invogliano ad esplorare e a correre maggiori rischi nella sperimentazione del viaggio verso nuovi luoghi, cose, cibi, idee, opportunità e relazioni diverse da tutto ciò che già ci appartiene e conosciamo.

L’etimologia della parola di origine inglese deriva da wander + lust ; Wander significa passeggiare, vagare, allontanarsi; Lust invece, esprime la voglia, la bramosia ed il desiderio. (Dalla definizione dell’ Oxford English Dictionary 2013 ” strong desire to travel: a man/woman consumed by wanderlust).

Quindi non poteva esserci termine migliore per questa bellissima sindrome del viaggiatore!

Questa perenne voglia e necessitá di viaggiare, trovati in questi specifici geni, vengono attribuiti soltanto al 20% della popolazione; infatti in molti custodiscono il desiderio di partite ed affrontare nuove avventure, ma in pochi lo fanno.

Questo “gene del viaggiatore” è piú comune in popoli che hanno avuto in un passato storico oppure recente, un trascorso di spostamenti, trasferimenti oppure flussi migratori che li hanno spinti a cercare se stessi o la propria fortuna altrove.

In chiave moderna, questa sete di viaggiare e nutrire la propria anima di esperienze a 360 gradi, rappresenta la voglia di costruire noi stessi attraverso nuove esperienze in giro per il mondo.

Il sentimento che pervade questi “cittadini del mondo” fa si che l’ultimo viaggio affrontato, non sia mai davvero l’ultimo…